I green jobs della mobilità sostenibile come punto centrale di una rinascita economica e sociale. Ecco di cosa si tratta.
Il recente lockdown causato dalla pandemia di coronavirus ha offerto l’occasione per valutare quanto la mobilità rivesta un ruolo centrale nel determinare il livello di inquinamento del nostro Pianeta. L’emergenza sanitaria ha richiamato l’attenzione su una ripartenza e un rinnovo dei modelli di sviluppo in nome della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Perché la riscoperta di un rapporto sano con la natura e le azioni concrete volte a contrastare i cambiamenti climatici non gioverebbero “solo” all’ambiente ma stimolerebbero anche la crescita economica e la nascita di nuovi posti di lavoro. La mobilità è uno dei fattori chiave dell’equilibrio tra uomo e Terra, considerando che un quarto dei gas serra emessi in Ue proviene dai trasporti. Questo settore risulta importante non solo perché impatta direttamente sul clima, a causa dei gas di scarico dei veicoli, ma anche perché può contare su numerosi possibili investimenti pubblici e privati per la sostenibilità del settore e la creazione di green jobs ad esso collegati.
I green jobs per una mobilità sostenibile
Sono 18 milioni i posti di lavoro in più, secondo l’Oil (Organizzazione internazionale del lavoro), realizzabili con l’adozione di modelli più sostenibili. Stiamo parlando dei green jobs, definiti dall’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) “quelle occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale”. Anche in tema di mobilità. Le figure professionali della mobilità sostenibile trovano già ampi spazi di realizzazione in tema di progresso tecnologico, design, efficienza e sistemi di trasporto innovativi e digitalizzati come quello dello sharing di automobili e biciclette.
Il ruolo centrale della mobilità nel green deal europeo
Una mobilità attenta all’ambiente è fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici, sia per una riduzione concreta delle emissioni e una maggiore efficienza dei sistemi energetici, sia per “l’adozione di mezzi di trasporto più sicuri, puliti e attivi che possono ridurre anche i rischi per la salute”, come sottolineato dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). “Bisogna ampliare le aree che possono creare lavoro, e il settore green ha un potenziale enorme. Dobbiamo assicurarci che l’Europa ne tragga tutti i benefici.”. Sono queste le parole di Connie Hedegaard, ex Commissario europeo per l’azione per il clima, che sottolinea l’importanza della crescita dei green jobs in Europa e la necessità di fare qualcosa in più per fronteggiare la disoccupazione. I “lavori verdi” sono già una parte consistente del settore della mobilità (il 60% in Spagna). Ma si può e si deve migliorare: aderendo al sistema di condivisione delle bici di Copenaghen, per esempio, si creerebbero più di 75mila posti di lavoro tra tutte le città europee, secondo i dati dell’Oms. Tra gli obiettivi del green deal europeo – il programma che punta al raggiungimento di un’economia sostenibile in Unione europea grazie al coinvolgimento del mondo del lavoro – c’è l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2050. Il settore della mobilità è rilevante in questo senso, poiché una fetta importante delle emissioni è determinata dai trasporti. Per il bando “Building a low-carbon, climate resilient future: green vehicles” sono stati resi disponibili 50 milioni di euro dal programma Horizon 2020: il progetto coinvolge enti di ricerca, enti pubblici e imprese, per lo sviluppo di servizi, infrastrutture e attrezzature che riducano l’impatto ambientale dei mezzi di trasporto.
Cosa succede in Italia
L’Italia non è da sottovalutare in termini di crescita economica sostenibile: Roma presenta mille imprese e una crescita del 3% in un anno; Milano segue con 775 aziende e l’1% di crescita e Napoli, subito dopo, con 726 imprese e una crescita del 4%. Il 25% delle aziende può essere considerata green, valutando materie prime utilizzate, riciclo ed efficienza energetica (fonte: 100 green jobs per trovare lavoro, Tessa Gelisio e Marco Gisotti, Edizioni Ambiente). Gli autori specificano che nel 2018 quattro professioni su cinque richiedevano in tutte le figure una competenza alta nell’ambito della sostenibilità. La mobilità italiana non è da meno in termini di crescita sostenibile: le imprese green sono sempre di più e si dedicano soprattutto alla produzione di componenti elettriche per le automobili, batterie e noleggio di veicoli leggeri e biciclette. In Italia sono state registrate 15mila imprese impegnate in questo settore e il fatturato è di 20 miliardi di euro solo nel secondo trimestre del 2019, secondo i dati della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
Molto è stato fatto e molto resta fare. Dopo questo periodo di crisi sanitaria, è indubbio che il settore della mobilità, così come l’economia in generale, abbia bisogno di ripartire con un approccio più sostenibile, in cui muoversi sia sempre più facile, economico e leggero.