È stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la strategia forestale nazionale, un documento che delinea obiettivi, azioni e priorità nella gestione delle foreste per i prossimi 20 anni.

Dal momento della sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale, avvenuta lo scorso febbraio, l’Italia si è dotata di una strategia forestale nazionale. È la prima volta per il Belpaese, nonostante il territorio nazionale sia coperto da 9 milioni di ettari di foreste e circa 2 milioni di ettari di altre terre boscate. Ora, finalmente, un documento ufficiale mette in chiaro quali sono le linee guida per gestire nei prossimi vent’anni questo enorme e prezioso patrimonio naturale.

strategia forestale nazionale

Uno degli obiettivi della strategia forestale è portare il Paese ad avere foreste estese e resilienti © AdobeStock

L’Italia, redigendo la propria strategia, ha adempiuto a un obbligo di legge derivante dalla strategia forestale dell’Unione europea del 2014 e dal Testo unico forestale italiano (decreto legislativo 38 del 3 aprile 2018). Si tratta di un piano – ottenuto dall’accordo fra i ministeri competenti (Politiche agricole, alimentari e forestali, Cultura, Transizione ecologica e Sviluppo economico) e approvato dalla Conferenza stato-regioni – al cui sviluppo ha partecipato un nutrito gruppo di lavoro, composto da esponenti delle istituzioni, degli enti locali e del mondo scientifico. La premessa da fare è questa: la strategia nazionale ha messo in luce, in primis, le difficoltà derivanti dalla frammentazione amministrativa vissuta finora. La competenza primaria sulla gestione delle foreste, infatti, è affidata dalla Costituzione alle regioni e alle province autonome, ognuna delle quali si è data politiche e tempi propri, differenti da quelli delle altre. La strategia forestale nazionale ha portato a galla questa problematica e la Conferenza stato-regioni, approvandola, ne ha preso conoscenza.

La strategia forestale in breve

Il documento si divide in un corpo centrale e due allegati. Tre sono gli obiettivi generali: gestione sostenibile e ruolo multifunzionale delle foreste; efficienza nell’impiego delle risorse forestali per uno sviluppo sostenibile delle economie nelle aree rurali, interne e urbane del paese; responsabilità e conoscenza globale delle foreste. “La strategia forestale nazionale è uno strumento adottato a beneficio del patrimonio forestale italiano, nell’interesse collettivo. La sua missione sarà di portare il Paese ad avere foreste estese e resilienti, ricche di biodiversità, capaci di contribuire alle azioni di mitigazione e adattamento alla crisi climatica, offrendo benefici ecologici, sociali ed economici per le comunità rurali e montane, per i cittadini di oggi e per le prossime generazioni. La strategia forestale nazionale incentiverà la tutela e l’uso consapevole e responsabile delle risorse naturali, con il coinvolgimento di tutti, in azioni orientate dai criteri della sostenibilità, della collaborazione e dell’unità di azione”, sono le parole con cui apre il documento.

Per la prima volta, l’Italia ha una strategia forestale nazionale 1

Le foreste hanno una funzione ecologica, sociale ed economica © AdobeStock

Ogni obiettivo è reso raggiungibile da precise azioni operative, strumentali e specifiche. Ognuna di queste trova concretezza perché chiari sono gli interventi richiesti e i ruoli rispetto a chi deve fare cosa, ben definiti sono l’impegno economico da affrontare e i risultati attesi. La strategia riguarda il ventennio futuro ma prevede un aggiornamento dei target ogni cinque anni, anche per restare sempre allineata con le decisioni prese strada facendo a livello europeo. Il documento ribadisce che le foreste hanno una funzione ecologica, sociale ed economica. E che l’intento è quello di trovare un equilibrio tra queste tre dimensioni. “In particolare il fine della strategia è quello di concorrere efficacemente, in linea con il Green Deal europeo, al perseguimento delle priorità e degli impegni sottoscritti in ambito internazionale in materia di clima, ambiente e biodiversità, energia e sviluppo socioeconomico sostenibile”, scrive. Mettendo nero su bianco quali sono le premesse alla base di una migliore gestione delle foreste italiane, in linea con il futuro sostenibile a cui tutto siamo chiamati a partecipare.