Secondo uno studio dell’università di Tartu, in Estonia, la torba potrebbe essere l’insolito “ingrediente” delle batterie del futuro. Una materia prima economica e facile da recuperare.
Quando si parla di auto del futuro, sostenibili e innovative, una delle sfide che si è chiamati ad affrontare riguarda l’abbassamento dei costi per la loro realizzazione. Pensiamo, ad esempio, alle batterie delle auto elettriche. Prioritario è renderle sempre più efficienti, sicure, durature, ambientalmente sostenibili ma anche accessibili dal punto di vista economico. Una risposta in questo senso l’ha fornita l’università estone di Tartu, che con uno studio ha dimostrato come la torba possa essere usata per creare batterie agli ioni di sodio, che non contengono minerali rari e costosi come litio, cobalto e nichel.

La torba è un materiale economico e facilmente reperibile © iStockphoto
La torba – deposito composto da resti vegetali che si accumulano sul fondo di aree acquitrinose e che non riescono a decomporsi completamente a causa della mancanza di ossigeno – è infatti un materiale economico e facilmente reperibile, già utilizzato come concime per le piante o come combustibile per riscaldare le case. La Terra ne è ricca: si calcola che almeno il 50% delle zone umide del mondo sia costituito da torba. Scozia e Irlanda ospitano moltissime torbiere, ma anche in Estonia sono particolarmente presenti. Il paese infatti raccoglie un milione di tonnellate all’anno di torba da destinare al giardinaggio e al riscaldamento domestico. Da qui l’idea degli studiosi dell’università estone di testare le potenzialità della torba nel campo delle batterie per le auto elettriche.
Batterie agli ioni di sodio
Lo studio ha aperto nuovi possibili scenari sull’utilizzo di questo materiale organico per ridurre il costo di batterie agli ioni di sodio, una tecnologia che andrebbe a sostituire quella agli ioni di litio tuttora dominante. Gli accumulatori agli ioni di sodio, facendo a meno di litio, cobalto e nichel, sono in grado di abbattere il costo di produzione di una batteria da tre a cinque volte rispetto alla omologa agli ioni di litio.

Le batterie agli ioni di sodio potrebbero rappresentare il futuro dell’auto elettrica © iStockphoto
Come si realizza una batteria con la torba
Recuperare la torba è molto più facile che estrarre litio, cobalto e nichel dalle profondità, ed è anche molto più sostenibile per l’ambiente e per le persone che ci lavorano: è sufficiente un semplice intervento in una zona umida. Altro vantaggio è rappresentato dal fatto che mentre fino ad ora della torba si è sempre raccolto solo lo strato superiore, secondo i ricercatori estoni è lo strato sottostante, quello che di solito viene scartato, il più indicato per le batterie. Il processo di lavorazione prevede che la torba venga polverizzata e lavata per estrarne i minerali, quindi, essiccata e messa in forno a una temperatura compresa tra i 300 e i 400 gradi; vengono poi aggiunti ossido di sodio e cloruro di zinco, prima di un ulteriore passaggio finale in forno. Quello che si ottiene è un materiale che può essere utilizzato per l’anodo (polo positivo), mentre per il catodo (polo negativo) si usa del sale estratto dall’acqua marina. L’università di Tartu si aspetta ora che il Governo finanzi un progetto per testare la tecnologia delle batterie agli ioni di sodio, che già in fase sperimentale ha creato molte aspettative nel settore, dimostrando di avere le carte in regola per rivoluzionare il futuro delle auto elettriche.