Oltre 300 città europee sono dotate di una zona a basse emissioni e il numero è in continua crescita, con stime che prevedono di superare le 500 città nel 2025. I dati di Clean Cities.

Lo studio condotto dalla coalizione europea Clean Cities relativo alle zone a basse emissioni mette in risalto le politiche adottate dalle varie città europee per ridurre l’inquinamento e contrastare la crisi climatica. Al centro di queste misure si trova la decarbonizzazione dei trasporti. I dati mostrano che al momento oltre 300 città europee sono dotate di una zona a basse emissioni (LEZ, low-emission zone) e la previsione è che entro il 2025 questo numero aumenterà a più di 500.

zone a basse emissioni LEZ

È previsto che entro il 2025 più di 500 città europee avranno LEZ © Clean Cities

Cosa sono le LEZ

Le zone a basse emissioni sono uno strumento di restrizione del traffico che vieta la circolazione ad alcune categorie di veicoli all’interno di un’area urbana definita, salvo alcune eccezioni. I criteri per il passaggio delle auto riguardano l’appartenenza a una certa classe di inquinamento con riferimento alla normativa europea (Euro 0 – Euro 6). I dati dello studio di Clean Cities rivelano anche che tra il 2030 e il 2035 quasi trenta città europee nei Paesi Bassi, Regno Unito, Francia e Paesi scandinavi trasformeranno le loro zone a basse emissioni in zone a zero emissioni: in pratica impediranno alle auto inquinanti l’accesso alle loro aree urbane. Mentre Francia e Spagna hanno già leggi ad hoc che obbligano i centri urbani a dotarsi di misure di restrizione del traffico inquinante, l’Italia purtroppo rimane a suo modo “indietro” da questo punto di vista.

L’impatto sul clima delle zone a basse emissioni

Negli ultimi anni le zone a basse emissioni sono diventate sempre più diffuse per regolare il traffico e ridurre il livello degli inquinanti ambientali presenti nell’aria. Il report di Clean Cities “The development trends of low- and zero-emission zones in Europe” cita – parlando di inquinanti atmosferici – il biossido d’azoto (NO2) derivato dagli ossidi d’azoto (NOx) e i particolati PM10 e PM2,5. Nelle aree con restrizione di circolazione sono diminuite le emissioni di gas serra inquinanti e la qualità dell’aria è nettamente migliorata. La città di Londra, per fare un esempio, ha riscontrato una diminuzione delle emissioni di CO2 dai trasporti del 13% nei primi sei mesi di attuazione della ultra low-emission zone (ULEZ). Anche Milano ha registrato un miglioramento, con una riduzione del 22% delle emissioni in seguito all’introduzione dell’Area C.

zone a basse emissioni e qualità dell'aria

Nelle aree con restrizione di circolazione la qualità dell’aria è nettamente migliorata © Arval

La situazione in Italia

In Italia si contano ben 172 LEZ, non poche quindi, ma scarsamente efficaci visto che la maggior parte dei divieti riguarda solo specifiche fasce orarie e i soli mesi invernali. Non sono molte, infatti, le zone a basse emissioni sul modello di Area C e Area B presenti a Milano. Un aspetto che andrebbe migliorato nel Belpaese è quello dei controlli sistematici (per esempio tramite varchi elettronici): nelle città italiane questi non sono in numero sufficiente e mancano anche i controlli regolari da parte della polizia locale. Dal report emerge inoltre che l’informazione ai cittadini è quasi inesistente così come i piani per il rafforzamento nel tempo delle restrizioni alla circolazione. La strada da percorrere è ancora lunga, ed è urgente trovare soluzioni, ma ad oggi nessuna città italiana ha programmato di convertire, entro la fine di questo decennio, le zone a basse emissioni in zone a zero emissioni, nonostante alcune città – quali Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino – siano state selezionate dalla Commissione europea per la missione “100 climate-neutral and smart cities”, che prevede l’impegno a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.

“Servono lungimiranza, coraggio politico e attenzione al creare una transizione giusta che non lasci indietro nessuno” afferma il responsabile italiano di Clean Cities Claudio Magliulo, sottolineando l’importanza di eliminare dalle aree urbane delle città d’Italia i veicoli inquinanti nell’arco di questo decennio se si vuole raggiungere un obiettivo come quello della neutralità climatica. Una sfida complessa, ma tecnologicamente alla nostra portata.